10 hours ago • Enzina Pasquali

https://www.youtube.com/live/RMAwfIUHcDM?si=97ypcjjXtzCw_BCX 
Ascoltiamo Padre Lanzetta ! 

10 hours ago • Enzina Pasquali

https://www.secoloditalia.it/2025/02/italia-indipendenza-energetica-conquistata-il-modello-vincente-che-spezza-le-catene-del-gas-russo/ 
Italia, indipendenza energetica conquistata: il modello vincente che spezza le catene del gas russo 

17 hours ago • Enzina Pasquali

"Mettono mi piace a Meloni e Salvini? Li cancello". La scelta del preside sugli ex alunni
Per alcuni like a politici di destra, un preside ha deciso di eliminare dai propri social gli ex alunni "che erano molto bravi a copiare ma forse avevano delle 'fragilità esistenziali irrisolte'"

Si può togliere l'amicizia sui social per divergenze di pensiero politico? Certo, è successo spesso da quando ci sono i social. Prima ci si limitava alle discussioni da bar, oggi che i social hanno pressoché sostituito i rapporti interpersonali, essere eliminati dalle "amicizie" equivale a interrompere ogni rapporto. Giusto o sbagliato che sia, ora funziona così, quel che stona in tutto questo è però che a eliminare per ragioni politiche, con aggiunte motivazioni offensive, sia il preside dell’Istituto Comprensivo Udine VI, che ha annunciato la "pulizia" social tramite Facebook nei confronti di ex alunni di quell'istituto.

"Ho scoperto che tra i miei amici virtuali (molto virtuali) ci sono 70 persone che hanno messo 'mi piace' a Matteo Salvini e 34 che hanno messo 'mi piace' alla Meloni. Alcuni magari lo faranno per curiosità, diciamo, antropologica, per vedere cosa si è inventato oggi la Bestia o perché pensano così di avere una visione obiettiva e completa del panorama politico, tanto che seguono anche, per dire, Renzi, Di Maio e Conte", si legge nel messaggio del preside, risalente a qualche tempo fa, che è tornato in questi giorni a far parlare di sé dopo il "sondaggio" del Corriere della sera sui genitori che non vorrebbero per i figli dei partner che votano a destra.

Al di là del sarcasmo sulle motivazioni antropologiche, il preside prosegue il suo post sostenendo che "per alcuni credo sia proprio una scelta evidente di campo, qualcuno risponde anche ai 'buongiorno' della donna/madre/cristiana con tanto di faccine". Ma chi sono questi "svergognati" che osano seguire Meloni e Salvini? "Alcuni sono ex alunni, ormai quasi trentenni, ricordo che erano molto bravi a copiare ma forse avevano delle 'fragilità esistenziali irrisolte' che io non avevo capito. Provvedo a cancellarli, non se ne accorgeranno neppure", ha aggiunto il preside, che poi arriva anche a farsi una domanda dai contorni quasi esistenziali: "mi domando solo per quale recondita ragione mi abbiano chiesto l'amicizia, visto che siamo, diciamo cosi, antropologicamente agli antipodi".
La risposta può essere così semplice e banale da essere quasi assurda, per certe persone: esistono soggetti per i quali le relazioni personali vanno oltre il credo politico, per i quali la politica non è al centro di ogni pensiero. Un concetto forse troppo complicato per taluni che si ergono a maitre a penser.

Povere bestioline, sono proprio questi docenti ad aver lanciato alle ortiche il cervello, e ora si grattano sputando veleno. Mi domando dove si trova la libertà visto che è così osannata da tutti, presidi compresi..... 

18 hours ago • Enzina Pasquali

Ue, il green deal finisce nel dimenticatoio: arrivano meno vincoli per le imprese

L’Unione Europea si prepara a rivedere in modo significativo alcune delle normative ambientali cardine del green deal. Secondo una bozza della legislazione Omnibus, trapelata e pubblicata da Politico, la Commissione europea proporrà una riduzione degli obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità per le imprese, limitandoli solo alle aziende più grandi. Il pacchetto Omnibus, che dovrebbe essere presentato ufficialmente il 26 febbraio, punta a semplificare le normative e ridurre la burocrazia per incentivare la crescita economica. 

Tra le principali modifiche in discussione ci sarebbero interventi su tre regolamenti fondamentali: la direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD), che obbliga le aziende a comunicare il proprio impatto ambientale e i rischi legati al cambiamento climatico; la direttiva sulla due diligence sulla sostenibilità aziendale (CSDDD), che impone alle imprese di monitorare e affrontare eventuali violazioni dei diritti umani e danni ambientali lungo la catena di approvvigionamento; la tassonomia UE, che definisce quali investimenti possono essere considerati sostenibili.

Tra le modifiche più rilevanti, secondo Il Giornale, la rendicontazione sulla sostenibilità verrebbe posticipata di un anno e si applicherebbe solo alle aziende con almeno 1.000 dipendenti e un fatturato superiore ai 450 milioni di euro. Questo rappresenterebbe un netto allentamento rispetto alla normativa attuale, che riguarda già le società quotate con almeno 50 dipendenti e un fatturato di 8 milioni di euro. Anche la normativa sulla due diligence potrebbe essere ridimensionata, riducendo l’obbligo di monitorare l’intera filiera di approvvigionamento e limitandolo ai soli fornitori diretti. Inoltre, alcune aziende potrebbero non essere più tenute a implementare un piano di transizione climatica, uno degli obblighi previsti dalla versione originaria della legge. Il dibattito politico sipreannuncia acceso, con il fronte progressista – in particolare socialisti e verdi – deciso a opporsi a un allentamento delle norme. Maria van der Heide, responsabile della politica UE presso l’organizzazione ShareAction, ha commentato che, se confermata, la proposta di legge sarebbe «sconsiderata». Ma Bruxelles sembra proprio pronta a un’inversione a “U” sulla rivoluzione verde.

Fonte: il Tempo.it 

19 hours ago • Enzina Pasquali

https://youtu.be/PwpM4be8JK4?si=YMqum... 
BRAVOOOOOOOO
PRODI prrrrrrrr 

Sinistra vuole Italia zerbino d’Europa, per questo motivo contesta politica estera Presidente Meloni

Fratelli d'Italia

19 hours ago • 45,521 views

22 hours ago • Enzina Pasquali

Cari amici pellegrini su questa terra, oggi partiamo da un tema triste, ma importante: la sofferenza dei più piccoli. 
Ci sarà capitato di andare ad un funerale per la morte di un bambino o di un ragazzo. Essere lì a piangere con chi piange e con chi sta vivendo un dolore innaturale. Si sa che ogni bravo genitore vorrebbe lui morire al posto del proprio figlio. Fin quando si tratta di piangere per la perdita di un padre o di una madre, siamo nell’ordine naturale, ma sopravvivere ai propri figli è dura, molto dura.

2.Ebbene, la domanda che in questi casi tutti possono porre è non solo perché Dio permetta questo, ma perché permetta che nascano bambini che poi dovranno morire di lì a poco. La risposta è proprio nelle parole che fanno da acqua a questa borraccia: “Il giusto germoglierà come giglio e fiorirà eternamente davanti al Signore”.

3.Se ci lasciamo irretire dalla menzogna secondo cui la vita è solo questa, sulla terra, allora a tali interrogativi non vi è risposta. Ma se invece ci armiamo della vera fede, allora la risposta c’è. Sta proprio in due termini che l’acqua indica. Essi sono un verbo ed un avverbio. Il verbo è “fiorirà“. L’avverbio è “eternamente“. Fiorirà rimanda al fiore; e  il fiore a sua volta rimanda al seme. Ebbene, senza il seme non può esserci il fiore. Dunque, senza la vita su questa terra, non potrà mai esserci il “fiore” della vita del Paradiso. La vita del Paradiso è la gioia nell’eternità e per l’eternità.

4.Queste due termini (fiorirà ed eternità) rimandano ad una verità in cui salta qualsiasi connotazione quantitativa. A che serve soffermarsi sulla quantità del tempo? L’importante è che c’è il seme, perché, grazie a questo, si avrà lo splendore del fiore. Avere un seme dinanzi allo sguardo, non serve a nulla. Non riempie lo sguardo, non ha nulla di bello in sé. Piuttosto, osservando un seme, ci sentiamo desiderosi di piantarlo subito per ammirare e gustare quanto prima i suoi frutti.

Al Signore Gesù

Signore, fa che capisca che ciò che conta è solo essere con Te in Paradiso: per l’eternità. Tutto il resto non vale nulla. Meglio un attimo e stare con Te, per sempre; che non mille anni ed essere lontano da Te, per l’eternità.

Alla Regina dello Splendore

Madre, Tu sei il fiore più bello del Paradiso. A fianco a Te e con Te potrò accompagnare e adornare la mia vita del tuo stupendo profumo. Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.


Fonte: Il cammino dei Tre Sentieri 

1 day ago (edited) • Enzina Pasquali

Delmastro, il giudice della condanna liberò 18 immigrati irregolari

Francesco Rugarli, il presidente del collegio che ha condannato a otto mesi il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, è un volto noto negli ambienti del progressismo togato. Natali milanesi, è stato pm d’assalto a Napoli negli anni Novanta. Ha indagato su politica e pubblica amministrazione e ha ricoperto il ruolo di componente del direttivo rosso di Magistratura democratica insieme ad Aldo Policastro (attuale procuratore generale nel capoluogo campano) e ad altri big della corrente di sinistra dei giudici, come Lucio Aschettino, Domenica Miele e Alfredo Guardiano.

Di quest’ultimo, nel marzo 2001, firmò l’appello contro le Forze dell’ordine coinvolte negli scontri ferocissimi del Global Forum. Un documento che, senza considerare gli assalti di black bloc e No Global che avevano messo a ferro e fuoco la città, bollava come «repressione poliziesca» il diritto alla difesa delle divise, prese di mira con sampietrini e mazze di ferro dai manifestanti. Con Rugarli sottoscrisse il manifesto, tra gli altri, pure l’allora pm Vincenzo Piscitelli, oggi procuratore aggiunto, chiamato a indagare sul caso dello spyware Graphite inoculato nel cellulare del direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, che proprio a Napoli ha depositato una querela. Dopo la parentesi partenopea, Rugarli passa a Santa Maria Capua Vetere dove (sfruttando il vaso comunicante delle carriere uniche) da pubblico ministero diventa prima gip e poi giudice penale.
Successivamente, approda nella capitale, dove si occupa di diversi casi di criminalità comune e predatoria. Nel marzo 2010 conquista le pagine dei giornali perla decisione di liberare 15 dei 18 immigrati clandestini che avevano quasi distrutto, nel corso di una rivolta, il centro di prima accoglienza di Ponte Galeria. Fermi non convalidati, spiegò Rugarli, perché gli extracomunitari erano stati arrestati non in flagranza, ma a distanza di otto ore dai fatti.
Poi è arrivato il caso Delmastro.

Fonte: Libero quotidiano 

1 day ago • Enzina Pasquali

https://youtu.be/Zizk9Cmh_P0?si=TNiHt... 
Cari fratelli e sorelle, operai, impiegati, dipendenti privati e pubblici, imparate dai magistrati che scioperano pur lavorando o essendo in ferie o in malattia. Furbi loro, e sicuramente avranno il supporto di Landini.
Svegliatevi anche voi: proponete una scheda dove mettete il vostro nome che aderite allo sciopero, ma andate a lavorare!
Buffonate italiane, solo buffonate italiane! 

🛑 "È UN INSULTO ALLA COSTITUZIONE ED AL POPOLO"❗️ TOGHE ROSSE INCENTIVANO LO SCIOPERO CON I SOLDI❗️

GOSSIP SEGRETI SVELATI

1 day ago • 6,727 views

2 days ago • Enzina Pasquali

Perché la famiglia è tanto odiata nei nostri tempi?
1.Molte volte ci chiediamo come mai la famiglia sia tanto bistrattata. E non ci riferiamo solo a questioni economiche, per esempio il fatto che negli Stati moderni, in misura maggiore o minore, vigano regimi fiscali che non favoriscono la famiglia. Ci riferiamo soprattutto a questioni culturali. Nei tempi moderni c’è quasi un odio nei confronti della famiglia. Perché? Quale ne è il motivo? Partiamo da un quadro generale.

2.I nostri tempi vengono definiti postmoderni. Cosa è la postmodernità? Per modernità s’intende la sostituzione delle certezze religiose con certezze di ordine scientifico o parascientifico. La postmodernità, invece, è la negazione del concetto stesso di “certezza”: non più un ordine valoriale né un centro a cui far riferimento, bensì la prospettiva deve essere policentrica e complessa. Attenzione però. Questa diversità tra modernità e postmodernità è solo a livello d’identità filosofica, infatti vi è comunque una pretesa comune che le fonda, così come comuni sono gli ostacoli che si vorrebbero rimuovere. Entrambe (modernità e postmodernità) si basano sull’intenzione di rendere l’uomo fondamento di tutto, di liberarlo da qualsiasi vincolo dell’autorità: Dio, prima; l’ordine naturale con i suoi princìpi immutabili, dopo. Ebbene, tra gli ostacoli da rimuovere tanto nella modernità quanto nella postmodernità vi è stata e vi è la famiglia. Perché questa avversione nei confronti della famiglia? Principalmente per quattro motivi.

3.Primo motivo: Perché la famiglia si pone come luogo del mistero della vita dell’uomo. Ovvero quel mistero che si radica nel limite come realtà costitutiva dell’esistere di ognuno. Nella famiglia si riconosce il bisogno reciproco e si riconosce l’interdipendenza, verità queste che la pretesa autosufficiente della modernità e della postmodernità hanno voluto dissolvere. L’uomo non avrebbe bisogno di nessuno e di nulla perché lui (l’uomo) sarebbe il tutto.

4.Secondo motivo: Perché la famiglia è il luogo dove si realizza la tradizione. Quando la tradizione rimane ad un livello teorico non incide nella società. E’ invece quando si esprime concretamente che diviene civiltà e comportamenti sociali, che s’incarna e modella la storia. La tradizione diviene ciò grazie principalmente alla famiglia: l’insegnamento dei genitori, l’ascolto dei figli; e poi i figli che a loro volta diventano genitori, ecc.

5.Terzo motivo: Perché la famiglia è uno dei più importanti luoghi dove si perpetua la convinzione della perennità delle categorie del bene e del male. Detto più semplicemente: la famiglia è il tempio dell’educazione ai valori perenni, di quei valori che non cambiano e che non sono relativizzabili. Nella famiglia il bene è sempre riconoscibile come tale, così il male. Non ci può essere compatibilità tra famiglia e relativismo etico. L’uno esclude l’altro. Se tutto fosse possibile, se il bene si confondesse con il male e il male con il bene, la famiglia si dissolverebbe. Nella famiglia, infatti, c’è una legge perenne: il reciproco amore e il reciproco aiuto.

6.Quinto motivo: Perché la famiglia è il luogo della persona. Ovvero di quella realtà individuale e razionale che si pone liberamente e protagonisticamente nel divenire dell’esistenza e dell’esistente, cioè all’interno della sua vita e di ciò che lo circonda. L’interdipendenza e il reciproco bisogno (elementi su cui si fonda la famiglia) sono i segni evidenti che la famiglia stessa non può basarsi su un’antropologia in cui l’uomo è visto come momento transitorio del divenire, come onda sulla superficie del mare destinata a scomparire, ma sull’antropologia classica: l’uomo come rationalis naturae individua substantia, cioè come persona. La famiglia non è un magma informe, ma un insieme d’individualità umane unite nell’affetto parentale.

7.Quest’ultimo motivo può sembrare un po’ astratto, eppure, soprattutto oggi, è importante ribadirlo. Vediamo perché. C’è chi ha indicato la cultura contemporanea come sostanzialmente gnostica. La gnosi si fonda sulla convinzione che l’uomo sia una sorta di “scintilla” che momentaneamente si sarebbe separata da un divino impersonale. Ciò vuol dire che la corporeità dell’uomo e quindi la sua individualità sarebbero o pure illusioni o “prigioni” da cui doversi liberare al più presto. L’essenza prometeica tanto della modernità quanto della postmodernità troverebbe proprio nella gnosi la loro ragion d’essere. Ecco perché oggi l’odio nei confronti della famiglia. Luogo di significato, di verità e di bisogno. Luogo di limite, di umiltà e di riconoscimento di un giudizio al di sopra di sé.

Fonte: Il Cammino dei Tre Sentieri 

2 days ago • Enzina Pasquali

Nell'immagine: Sodoma
San Pier Damiani cosa pensava della pratica omosessuale?
1.Durante tutto il Medioevo, ossia nel periodo di formazione della civiltà cristiana occidentale, la Chiesa non ha mai smesso di promuovere la virtù della temperanza e di rinnovare la condanna del vizio contro natura; in tal modo riuscì a ridurlo ad un fenomeno rarissimo e marginale.

2.Fra i santi che combatterono il vizio omosessuale nel Medioevo, uno dei più grandi fu proprio san Pier Damiani , Dottore della Chiesa, riformatore dell’ordine benedettino e sommo scrittore e predicatore. Nel suo Liber Gomorrhanus, scritto verso il 1051 per Papa san Leone IX, egli denuncia con grande vigore la rovina spirituale alla quale si condanna chi pratica tale vizio: 


Si va diffondendo dalle nostre parti un vizio così gravemente nefasto e ignominioso, che se non vi si opporrà al più presto uno zelante intervento punitore, di certo la spada dell’ira divina infierirà enormemente annientando molti. (…) Questa turpitudine viene giustamente considerato il peggiore fra i crimini, poiché sta scritto che l’onnipotente Iddio l’ebbe in odio sempre ed allo stesso modo, tanto che mentre per gli altri vizi stabilì dei freni mediante il precetto legale, questo vizio volle condannarlo, con la punizione della più rigorosa vendetta. Non si può nascondere infatti che Egli distrusse le due famigerate città di Sodoma e Gomorra, e tutte le zone confinanti, inviando dal cielo la ,pioggia di fuoco e zolfo (…) Ed è ben giusto che coloro che, contro la legge di natura e contro l’ordine dell’umana ragione, consegnano ai demoni la loro carne per godere di rapporti così schifosi, condividano con i demoni la cella della loro preghiera. Poiché infatti l’umana natura resiste profondamente a questi mali, aborrendo la mancanza del sesso opposto, e più chiaro della luce del sole che essa non gusterebbe mai di cose tanto perverse ed estranee se i sodomiti, divenuti quasi vasi d’ira destinati alla rovina, non fossero totalmente posseduti dallo spirito d’iniquità; e difatti questo spirito, dal momento in cui s’impadronisce di loro, ne riempie gli animi così gravemente di tutta la sua infernale malvagità, che essi bramano a bocca spalancata non ciò che viene sollecitato dal naturale appetito carnale, ma solo ciò che egli propone loro nella sua diabolica sollecitudine. Quando dunque il meschino si slancia in questo peccato d’impurità con un altro maschio, non lo fa per il naturale stimolo della carne, ma solo lo fa per il naturale impulso. (…) Questo vizio non va affatto considerato come un vizio ordinario, perché supera per gravità tutti gli altri vizi. Esso infatti uccide il corpo, rovina l’anima, contamina la carne, estingue la luce dell’intelletto, scaccia lo Spirito Santo dal tempio dell’anima, vi introduce il demonio istigatore della lussuria, induce nell’errore, svelle in radice la verità dalla mente ingannata, prepara insidie al viatore, lo getta in un abisso, ve lo chiude per non farlo più uscire, gli apre l’Inferno, gli serra la porta del Paradiso, lo trasforma da cittadino della celeste Gerusalemme in erede dell’infernale Babilonia, da stella del cielo in paglia destinata al fuoco eterno, lo separa dalla comunione della Chiesa e lo getta nel vorace e ribollente fuoco infernale. Questo vizio si sforza di scardinare le mura della Patria celeste e di riparare quella della combusta e rediviva Sodoma. Esso infatti viola l’austerità, estingue il pudore, schiavizza la castità, uccide l’irrecuperabile verginità col pugnale di un impuro contagio, insozza tutto, macchia tutto, contamina tutto, e per quanto può non permette che sopravviva nulla di puro, di casto, di estraneo al sudiciume. (…). Questa pestilenziale tirannia di Sodoma rende gli uomini turpi e spinge all’odio verso Dio; trama turpi guerre contro Dio; schiaccia i suoi schiavi sotto il peso dello spirito d’iniquità, recide il loro legame con gli angeli, sottrae l’infelice anima alla sua nobiltà sottomettendola al giogo del proprio dominio. Essa priva i suoi schiavi delle armi della virtù e li espone ad essere trapassati dalle saette di tutti i vizi. Essa li fa umiliare nella Chiesa, li fa condannare dalla giustizia, li contamina nel segreto, li rende ipocriti in pubblico, ne rode la coscienza come un verme, ne brucia le carni come un fuoco. (…) Questa peste scuote il fondamento della fede, snerva la forza della speranza, dissipa il vincolo della carità, elimina la giustizia, scalza la fortezza, sottrae la temperanza, smorza l’acume della prudenza; e una volta che ha espulso ogni cuneo delle virtù dalla curia del cuore umano, vi intromette ogni barbarie di vizi. (…) Non appena dunque uno cade in quest’abisso di estrema rovina, egli viene esiliato dalla Patria celeste, separato dal Corpo di Cristo, confutato dall’autorità della Chiesa universale, condannato dal giudizio dei santi Padri, disprezzato dagli uomini e respinto dalla comunione dei santi. (…) Imparino dunque questi sciagurati a reprimere una così detestabile peste del vizio, o domare virilmente l’insidiosa lascivia della libidine, a trattenere i fastidiosi incentivi della carne, a temere visceralmente il terribile giudizio del divino rigore, tenendo sempre presente alla memoria quella minacciosa sentenza dell’Apostolo (Paolo) che esclama: “E’ terribile cadere nelle mani del Dio vivente” (Heb 10). (…) Come dice Mosè “Se c’è qualcuno che sta dalla parte di Dio, si unisca a me!” (Es. 32). Se cioè qualcuno si riconosce come soldato di Dio, si accinga con fervore a confondere questo vizio, non trascuri di annientarlo con tutte le sue forze; e dovunque lo si sarà scoperto, si scagli contro di esso per trapassarlo ed eliminarlo con la acutissime frecce della parola. (San Pier Damiani O.S.B., Liber Gomorrhanus, in Patrologia Latina, vol. 145, coll. 159-190).

Fonte: Il Cammino dei Tre Sentieri